La mostra
Oltre 30 pannelli offrono la possibilità di ripercorrere un secolo di storia dello scoutismo cattolico italiano: dalla partecipazione attiva nella Resistenza Antifascista, all’aiuto alle popolazioni terremotate del Friuli e dell’Irpinia e dell’Umbria, alla cittadinanza attiva nelle nostre comunità. Una storia fatta di “servizio” al territorio, alle popolazioni, alle persone.
Nel lontano 16 Gennaio 1916, per mano del Conte Mario di Carpegna, nacque l’Asci (Associazione Scautistica Cattolica Italiana) la quale, prendendo spunto dall’intuizione originale del fondatore dello scoutismo Lord Baden Powell, si incaricò di educare i giovani italiani del tempo seguendo i valori cattolici. L’attività educativa crebbe in numero ed in qualità finchè non entrò in collisione con il Fascismo che non ammetteva esperienze con i bambini ed i giovani non controllate dal regime. Sono gli anni delle Aquile Randagie che per non abbandonare il cammino scout continuarono segretamente l’attività, in particolare in Val Codera, in Lombardia, ai confini con la Svizzera. In seguito la ricostituita ASCI maschile fu affiancata dall’AGI Associazione Guide Italiane, femminile. Fu nel 1974 che le due Associazioni, maschile e femminile, Asci ed Agi, maturarono l’idea e l’opportunità di una fusione in nome di una precisa scelta pedagogica che fu ritenuta di grande valore: la Coeducazione. Nacque l’AGESCI, Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani, che attualmente vanta oltre 182.000 iscritti.
La mostra fotografica, dal titolo “100 anni di scautismo cattolico in Italia”, vuole offrire il senso della nostra presenza sul territorio italiano e locale, le sfide educative affrontate e vinte, l’orgoglio di un passato ancora presente ed essere di stimolo per le nuove generazioni di Capi e ragazzi che giocano al Grande Gioco dello Scoutismo.